Es war einmal… di Giacomo Noventa
Es war einmal ein Dichter,
Dessen namen keiner ehrt:
Von Menschen und von Dichtern
Zeigen Namen nicht den Wert.
Nach dem Sieg wurde er gerufen
Zum König vom deutschen Land.
Den Krieg wurde er berufen
Zu rühmen in manchem Band.
“König”, sagte nun der Dichter,
“Gott schütze dir deinen Sieg.
Jeder Deutsche sei dein Dichter,
Mir fiel mein Freund in dem Krieg.
Er war in dem Dorf geboren.
Wo auch ich geboren bin.
Und er ist für dich gestorben,
Lasse mich weinen um him!”
Der König lässt ihn nicht weinen,
(Kaiser kennen nicht diese Not)
“Die heute im Deutschland weinen,
Die begegnen morgen den Tod!”
So starb einmal ein Dichter,
Dessen Namen keiner ehrt:
Von königen und von Dichtern
Zeigt dieses Maerchen der Wert.
C’era una volta un poeta (trad. di F. Fortini)
C’era una volta un poeta,
Quel suo nome onore non ha;
ma né di uomini né di poeti
dicono i nomi la verità.
Quando vinta ebbe la guerra
il re dei tedeschi lo chiamò
ed in più tomi quella sua guerra
di cantare gli comandò.
“Sire, ti salvi Dio la vittoria,
(rispose il poeta così)
canti ogni tedesco la tua gloria…
A me in guerra un amico morì.
Il paese dove era nato
ha veduto anche nascere me.
Lasciami dunque piangerlo,
ora che è morto per te”.
Il re non vuole che pianga
(quel bisogno, chi regna non lo sa):
“Chiunque in Germania oggi piange,
domani morirà”.
Così una volta è morto un poeta.
Quel suo nome onore non ha;
ma dice di re e di poeti
questa favola la verità.
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